venerdì 25 novembre 2011

Rincorrevamo la felicità...

La felicità è quel breve attimo che non riusciamo a goderci fino in fondo, ma lascia in noi un ricordo intenso; è quell'istante in cui tutti noi vorremmo che il tempo si bloccasse, che tutto il male scomparisse. Non sappiamo però, che questo male è provocato dalla felicità stessa e dal limite umano. La felicità è furba, non si fa acchiappare tanto facilmente. Noi sentiamo solo la sua scia, il suo appagante profumo: un'arma a doppio taglio si direbbe. Chi prima, chi dopo, ci cadiamo tutti nel suo tranello. Ci fa correre, correre e correre, fino a che, stanchi, siamo costretti a disprezzarla. Ma si sa, chi disprezza compra! Quindi, accecati dalla rabbia e rallentati dai nostri stessi limiti, creiamo stratagemmi con la convinzione che prima o poi riusciremo ad acciuffarla; ed è lì che vendiamo la nostra anima al diavolo. La guerra, la vendetta, la menzogna, la cleptomania, la falsità, la superficialità, l'insensibilità, la sadicità, la superbia, l'esteriorità, la violenza, l'ignavia, l'ingordigia, l'indifferenza, l'opportunismo, l'individualismo, il parassitismo, il buonismo, sono i mezzi con i quali agiamo per raggiungerla; e la perenne insoddisfazione è il loro risultato. Perchè rubare se se ne può fare a meno, se si può stare bene ugualmente? Perchè farsi la guerra, quando si può vivere in tranquillità? Perchè guardare con invidia il nuovo ricco vicino, quando prima del suo arrivo stavamo bene allo stesso modo? La verità è che abbiamo perso di vista il vero obbiettivo, che è la felicità, e con gli strumenti con i quali la cerchiamo, produciamo solo insoddisfazione e sofferenza a noi stessi e agli altri. La felicità che noi desideriamo, è forse quella che otteniamo nel vedere l'altro in difficoltà? Una felicità impura e artificiale, ma tuttavia che ha le stesse sembianze della Felicità. Questo è il problema alla base di tutto, radicato sin dal principio nel cuore dell'umanità. Probabilmente questa condizione di letizia ci si presenta abitualmente ma, essendo troppo persi nei mezzi che abbiamo progettato per raggiungerla, non la riconosciamo; e continuiamo ad abbatterci l'uno con l'altro per negarci a vicenda la possibilità di sfiorarla.

2 commenti:

  1. Bellissime parole :) Non pensavo sapessi scrivere così bene .. :D

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  2. Grazie! Quando credi in qualcosa è molto più facile scrivere; il difficile è farsi capire ;)

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